Informazioni aggiornate sulla
Waldenström’s macroglobulinemia

 

Diagnosi

Ottenete maggiori informazioni sulla diagnosi della macroglobulinemia di Waldenström.

Diagnosi della macroglobulinemia di Waldenström

La diagnosi di macroglobulinemia di Waldenström viene formulata quando i campioni di midollo osseo mostrano che ≥10% delle cellule è costituito da cellule di linfoma linfoplasmocitico e l’elettroforesi sierica mostra la presenza di un livello eccessivo di IgM monoclonali.1

Se i segni o sintomi suggeriscono che una persona potrebbe essere affetta da macroglobulinemia di Waldenström, , saranno eseguiti diversi esami e valutazioni. Gli esami più importanti si basano sulla ricerca di proteine anomale nel sangue e cellule anomale nel midollo osseo. ​ ​

Gli esami diagnostici eseguiti dal medico del paziente secondo le linee guida ESMO potrebbero includere:2

  • Anamnesi: – registrazione di sintomi B tipici come febbre, sudorazione notturna e perdita di peso, possibili fattori di rischio, anamnesi familiare (inclusi macroglobulinemia di Waldenström e altri disturbi linfoproliferativi dei linfociti B) e altre condizioni mediche.
  • Esame obiettivo: - si concentra sui linfonodi e sulle aree del corpo potenzialmente coinvolte. L’esame può concentrarsi su organomegalia, sintomi di iperviscosità, , sindrome di Raynaud, eruzioni cutanee, edema periferico, anomalie cutanee, dispnea.
    • Eseguire anche un esame fondoscopico se il livello di IgM è elevato e in caso di sospetta iperviscosità
  • Studi di laboratorio: - potrebbero comportare la segnalazione del paziente a un ematologo o a un oncologo

Esami di laboratorio1,2

  • Esame emocromocitometrico completo
  • Pannello metabolico completo
  • Livelli delle Ig sieriche (IgA, IgG, IgM): nella macroglobulinemia di Waldenström, il livello di IgM è elevato, ma le IgG sono generalmente basse
  • Elettroforesi sierica e urinaria con immunofissazione: - per confermare la catena pesante delle IgM e il tipo di catena leggera
  • Livello di ß2-microglobulina sierica
  • Sierologia virale (HBV, HCV e HIV): soprattutto prima dell’inizio della terapia
  • *Crioglobuline
  • *Titolo di agglutinine fredde
  • *Viscosità sierica: quando sono presenti segni e sintomi di sindrome da iperviscosità o quando il livello di IgM è >4.000 mg/dl
  • *Screening per malattia di von Willebrand acquisita
  • *Quantificazione delle proteine nelle urine nell’arco di 24 ore: vengono rilevate catene leggere monoclonali nelle urine del 40%-80% dei pazienti esaminati
  • *Catene leggere libere nel siero
  • *Frammento N-terminale del pro-peptide natriuretico di tipo B, troponine cardiache
  • *Elettromiografia, anti-MAG (anticorpo diretto contro la glicoproteina associata alla mielina), anti-GM1 (anticorpo diretto contro il ganglioside M1): è necessaria la consultazione di un neurologo

*se clinicamente indicato

Waldenströms macroglobulinemaia: Blood Tests

Aspirazione e biopsia del midollo osseo

  • Aspirazione e biopsia del midollo osseo: almeno il 10% delle cellule nel midollo osseo deve essere costituito da cellule di linfoma linfoplasmocitico.1
  • La popolazione di cellule linfoplasmocitiche clonali nel midollo osseo (che contiene una popolazione con differenziazione linfocitica e differenziazione plasmocitica) deve essere documentata tramite una biopsia con trapano e/o aspirazione e deve essere confermata da studi immunofenotipici, inclusi2
    • immunoistochimica (IHC, necessaria per la diagnosi)2
    • o citometria a flusso (opzionale; prendere in considerazione questo esame se l’IHC non è disponibile; le cellule della WM sono generalmente positive per CD19, CD20, CD22 e CD79a sulla componente linfocitica e per CD38 sulla componente plasmocitica)2
    • esame per il rilevamento di mutazioni del gene MYD88L265P 2
    • eventuali studi citogenetici con ibridazione fluorescente in situ opzionale.1

Esami di imaging

  • TC di torace, addome e bacino (se clinicamente indicata e per tutti i pazienti che vengono presi in considerazione per la ricezione della terapia)2
  • La TC di addome e bacino viene utilizzata per rilevare organomegalia e linfoadenopatia (un’indagine scheletrica e un imaging radiografico delle ossa non sono necessari in assenza di sintomi; le lesioni osteolitiche sono poco comuni).1
  • Altri esami di imaging, se clinicamente indicati, potrebbero includere agobiopsia TC-guidata, risonanza magnetica (RM), ecografia e tomografia a emissione di positroni (PET).

Stadiazione della macroglobulinemia di Waldenström

  • A differenza di altri tipi di tumore, non esiste un sistema di stadiazione standard per la macroglobulinemia di Waldenström basato sull’estensione della malattia nell’organismo, in quanto questo aspetto non ha dimostrato di essere rilevante per gli esiti o per le decisioni terapeutiche.​
  • I medici hanno invece utilizzato altri fattori che sembrano essere predittivi di un esito peggiore per sviluppare l’International Prognostic Scoring System per la macroglobulinemia di Waldenström3: ​
    • Età >65 anni, emoglobina ≤11,5 g/dl, piastrine ≤100 x 109/l, β2- microglobulina >3 mg/l, IgM monoclonali sieriche >7 g/dl​
    • A eccezione dell’età, ogni fattore vale un singolo punto. I punti vengono sommati per il calcolo di un punteggio, che viene utilizzato per dividere i pazienti in 3 gruppi di rischio:
Gruppo di rischio Punteggio Sopravvivenza a 5 anni
Basso ≤65 anni con ≤1 punto 87%​
Intermediate >65 anni con ≤2 punti, oppure ≤65 anni con 2 punti 68%
Alto qualsiasi età con ≥3 punti​ 36%

Punto di vista dell’esperto sulle valutazioni diagnostiche principali per la macroglobulinemia di Waldenström

Plasma cell differentiation underlies many of the symptoms and clinical features of Waldenström macroglobulinemia

Lezione: il dott. Roger Owen presenta una breve panoramica delle valutazioni diagnostiche principali per la macroglobulinemia di Waldenström.

DIl dott. Owen spiega per quale motivo gli esami diagnostici essenziali dovrebbero comprendere esame emocromocitometrico di base, esame ematochimico, LDH e ß2-microglobulina, aggiungendo che è preferibile procedere regolarmente alla misurazione della viscosità plasmatica. Ulteriori valutazioni dovrebbero includere quantificazione della proteina M, misurazione delle Ig non coinvolte e catene leggere libere nel siero (SFLC). Quest’ultima valutazione è dovuta al fatto che una minoranza di pazienti presenta un numero eccessivo di catene leggere e, di conseguenza, una piccola minoranza è a rischio di sviluppare malattie renali.

Altri esami che dovrebbero essere eseguiti per tutti i pazienti affetti da linfoma includono i livelli di immunità per il tetano e le infezioni da pneumococco, e lo stato di epatite B, epatite C e HIV prima della terapia. In base all’anamnesi del paziente, occorre tenere conto degli anticorpi anti-MAG, della malattia da agglutinine fredde (CAD) e delle crioglobuline. Nei pazienti per i quali si rende necessario l’esame del midollo osseo, devono essere utilizzati un aspirato e una biopsia con trapano del midollo osseo per la ricerca dei linfociti B della WM mediante citometria a flusso. Deve essere eseguito un esame per il rilevamento della mutazione del gene MYD88 mediante PCR. Il dott. Owen conclude affermando che la TC e la PET non vengono generalmente utilizzate a meno che non vi siano dubbi sulla trasformazione istologica.

Modello prognostico per i pazienti asintomatici affetti da macroglobulinemia di Waldenström

In questo estratto dal simposio satellite BeiGene in occasione di EHA 20204, il dott. Roger Owen illustra i vantaggi di utilizzare un modello prognostico basato sul web per i pazienti asintomatici affetti da macroglobulinemia di Waldenström.

Il dott. Owen descrive un modello prognostico recentemente sviluppato da Mark Bustoros e colleghi presso il Dana-Farber Cancer Institute di Boston.5 L’applicazione basata sul web consente di prevedere l’esito e la progressione del rischio nei pazienti asintomatici, utilizzando i dati relativi alle infiltrazioni nel midollo osseo e ai livelli di proteina IgM, ß2-microglobulina e albumina.

Anziché dicotomizzare le variabili prognostiche, questo modello utilizza le variabili prognostiche in modo continuo. L’applicazione genera un punteggio di rischio, un gruppo di rischio basso, medio o alto e un tempo mediano fino alla progressione.

Il dott. Owen spiega che ciò può essere particolarmente utile per la discussione del rischio di progressione con pazienti che hanno difficoltà con la strategia “watch and wait”.

Dr. Roger Owen discusses the use of a prognostic model in asymptomatic Waldenströms patients, and how this can help patients who struggle with the ‘watch and wait’ strategy’

Lezione: il dott. Roger Owen illustra l’utilizzo di un modello prognostico nei pazienti asintomatici affetti da macroglobulinemia di Waldenström e in che modo tale modello potrebbe aiutare i pazienti che hanno difficoltà con la strategia “watch and wait”.

References

1.Gertz MA. Waldenström macroglobulinemia: 2019 update on diagnosis, risk stratification, and management. Am J Hematol 2019: (2);266-276.
2.Kastritis E, Leblond V, Dimopoulos MA, et al. On behalf of the ESMO guidelines committee. Waldenström’s macroglobulinaemia: ESMO Clinical Practice Guidelines for diagnosis, treatment and follow-up†. Annals of Oncology 2018:29 (Supplement 4);iv41–iv50.
3.Morel P, Duhamel A, Gobbi P, et al. International prognostic scoring system for Waldenström macroglobulinemia. Blood 2009: 113(18);4163–4170.
4.Owen R. Waldenström’s Macroglobulinemia: Diagnostic Considerations and Clinical Features. 2020.